La Regione si dimentica di Pesaro e Urbino capitale europea della cultura 2033: pronti 40 mila euro per il Comune di Norcia

Di ANDREA BOCCHINI

URBINO – Nascosti tra le oltre 400 pagine del bilancio di previsione della Regione Marche per il 2025, ci sono anche 40 mila euro destinati al Comune di Norcia “per il sostegno al progetto di candidatura di Capitale Europea della Cultura 2033 di Civitas Appenninica“. Norcia, provincia di Perugia, regione Umbria. Ma Pesaro e Urbino capitali europee che fine hanno fatto? L’appoggio al comune perugino, capofila per la candidatura, arriva dalla giunta regionale del presidente Francesco Acquaroli. Nulla invece per i due territori co-capoluoghi di provincia che avevano presentato la loro candidatura nel lontano gennaio 2020 a Matera dove, tra i presenti, c’erano sia l’ex sindaco di Pesaro Matteo Ricci che il primo cittadino urbinate Maurizio Gambini. “La candidatura è una grande occasione per lavorare strategicamente”, diceva allora orgogliosamente il sindaco di Urbino. Ma oggi le cose sono cambiate.

Facciamo chiarezza. Civitas Appenninica nasce da un’alleanza delle Regioni Marche, Abruzzo e Umbria e si tratta di un’iniziativa che intende rilanciare le aree appenniniche colpite dal terremoto del 2016. Un progetto coordinato da Hamu (Hub Abruzzo, Marche, Umbria) che vede Gian Mario Spacca – ex governatore marchigiano e fondatore del partito Base Popolare Marche – come coordinatore. Nel luglio scorso, nasce ufficialmente la candidatura di Civitas Appenninica a capitale europea “con il placet delle tre regioni e almeno 15 comuni, tra cui anche Urbino”, ha riferito a inizio dicembre Spacca. Ma il sostegno della città ducale è smentito dal sindaco Gambini che al Ducato chiarisce: “La proposta di sostenere la candidatura di Civitas Appenninica è arrivata, ma non è stata ancora accettata, di ufficiale non c’è nulla”. L’ex governatore si è anche detto pronto a discutere con Pesaro “per unire le candidature”, con un appello indirizzato in primis all’eurodeputato dem Ricci. Su questo Gambini afferma: “Valuteremo la proposta di Pesaro e Urbino capitale europea della cultura prima di accettare altre proposte. In questo progetto occorrerà confrontarci con Pesaro e voglio che anche la città di Fano venga coinvolta”.

La polemica

Ma tra ieri e oggi è esplosa la polemica. “È stato il presidente Acquaroli con una delibera a riconoscerne la candidatura”, dice al Ducato la consigliera regionale d’opposizione Micaela Vitri (Pd), la prima ad accorgersi del denaro messo a previsione (per il 2025) e destinato a Norcia. “Il presidente si è giustificato dicendo che la candidatura riguarda l’intera area e non solo il piccolo Comune umbro. Ma da Bruxelles le linee sono chiare: la candidatura può arrivare da una città insieme alla sua Regione. Acquaroli ha firmato una delibera che valorizza un Comune di un altro territorio”. Non solo. “Sono stati destinati altri 60 mila al Comune di Castelraimondo (Macerata), già avuti due anni fa per le luminarie di Natale, e 10 mila euro come rimborso a Marche Multiservizi, che visti gli utili non ne avrebbe bisogno. E ora la giunta Acquaroli si preoccupa pure del Comune di Norcia. Si tratta di un atteggiamento anti marchigiano”.

La risposta della Regione

Polemiche che la giunta marchigiana preferisce rimandare al mittente perché “fanno solo male al nostro territorio”, ci dice il presidente Acquaroli. E sulla questione di Pesaro e Urbino capitale europea della cultura, il governatore aggiunge: “È doveroso sottolineare che attendiamo ancora da parte del Comune di Pesaro una qualsiasi comunicazione formale che ufficializzi la candidatura, punto di partenza per avviare un lavoro congiunto e ogni procedura amministrativa”. E sulla Civitas Appenninica, Acquaroli spiega: “Si tratta di un progetto interregionale su cui si lavora da oltre un anno insieme a Umbria, Abruzzo e nord Lazio, per valorizzare il patrimonio millenario delle aree interne del centro Italia e dunque quello marchigiano, da Nord a Sud della Regione, che in gran parte è anche fortemente danneggiato dal sisma”.

“La polemiche? Le lascio agli altri”

Fiducioso è il sindaco di Pesaro Andrea Biancani che, al Ducato, sottolinea: “Ho letto un’intervista al presidente Acquaroli che garantirà sostegno alla nostra città”. Ma quando insistiamo sul fatto che un’area interregionale a tre – con capofila un Comune perugino – possa essere preferita al binomio Pesaro-Urbino per il titolo di capitale europea, Biancani ci pensa su e dice: “Capisco ma penso anche che l’entroterra debba essere sostenuto”. Qualora però la candidatura avesse previsto un unico appoggio, cioè quello al Comune di Norcia, “avrei fatto le barricate – continua – e mi aspetto che non si metta in difficoltà la nostra candidatura insieme a Urbino”. E con un anno di Pesaro 2024 quasi alle spalle, Biancani decide di togliersi qualche sassolino dalla scarpa: “Fino a oggi non c’è stato un vero e proprio sostegno della Regione Marche. Anzi se le devo dire la verità: Pesaro capitale italiana della cultura non è stata sostenuta a dovere dalla Regione”.

Urbino in linea con la Regione

Massima fiducia nella Regione da parte del sindaco di Urbino Gambini che, raggiunto telefonicamente dal Ducato, spiega: “Credo che la giunta Acquaroli abbia fatto la sua scelta per un fatto legato al terremoto e a tutta l’area appenninica”. Poi precisa: “Non abbiamo l’esclusiva e a differenza del titolo di capitale italiana della cultura, il concorso europeo ha bisogno di un progetto che dovrà essere valutato”.

Rabbia invece da parte dei banchi dell’opposizione che hanno “già pronta un’interrogazione al sindaco Gambini che presenteremo al prossimo consiglio comunale”, dice il consigliere comunale dem Lorenzo Ugolini. “Si tratta di una cosa assurda ed è l’ennesima dimostrazione che la filiera tra Urbino e la Regione Marche non funziona. Dare 40 mila euro al Comune di Norcia che non fa parte del territorio marchigiano, non privilegiando invece Urbino e Pesaro che da anni portano avanti questo progetto, significa che la giunta Acquaroli sta facendo speculazione politica, non curandosi degli interessi del proprio territorio”.

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