Riceci, Gambini dietrofront in commissione rifiuti: “Sì alla discarica. Mi fido di Marche multiservizi”

di ANDREA BOCCHINI

URBINO – “Io non sono contrario se l’impianto viene fatto correttamente”. Così il sindaco di Urbino Maurizio Gambini esprime il suo parere favorevole alla costruzione della maxi discarica a Riceci dopo che negli ultimi mesi si era detto contrario e tutto il Consiglio comunale (compresa dunque la sua maggioranza) aveva votato all’unanimità per il ritiro del progetto. Convocato questa mattina a Roma, in commissione d’inchiesta Rifiuti, alla Camera dei Deputati, Gambini non ha dubbi sulle azioni di Marche Multiservizi (Mms): “Un soggetto limpido, di cui non si può dubitare. Nella nostra provincia hanno sistemato parecchie cose”.

Mentre sulla decisione, da parte di Mms, di acquisire il 40% di Aurora – la società che si propone di costruire la discarica da cinque milioni di metri cubi (costo dell’operazione: 3,2 milioni di euro) – il sindaco di Urbino dice: “Tutti erano a conoscenza di come Marche Multiservizi si sarebbe mossa”. Nulla di nuovo, ma sono passati solo dieci minuti da quando Gambini inizia a parlare e subito le parole del presidente della Provincia Giuseppe Paolini, dette in commissione lo scorso 14 febbraio, sono state smentite.

Il no del comune di Urbino

Ma sulla questione il Consiglio comunale di Urbino si era già espresso con conclusioni opposte alla posizione odierna di Gambini. Lo si ritrova nel resoconto della seduta del 6 giugno 2023: all’unanimità l’Assemblea dà mandato al sindaco “per farsi promotore verso i soci pubblici della società di Marche Multiservizi per richiedere la possibilità del ritiro del progetto presentato da Aurora S.r.l. (…)”.

E poi ancora nel resoconto del 21 giugno 2023, quando Gambini la pensava diversamente: “L’unica strada per non rischiare che l’impianto venga fatto, dev’essere quella del ritiro del progetto”. Poi ancora: “Non voglio che passi il concetto che il sindaco di Urbino ha il piacere di fare la discarica”. E ancora diceva al Ducato nel dicembre scorso: “La discarica serve ma non va fatta a Riceci“.

Le parole di Gambini a Roma, però, sono apprezzate da qualcuno, meno da altri: “Non ho domande per il sindaco, ma solo un ringraziamento per la coerenza di un soggetto pubblico che ha detto che tutti erano a conoscenza”, dice la senatrice di Italia Viva Silvia Fregolent. Ci va un po’ meno leggero l’onorevole Francesco Emilio Borrelli (Avs): “La parte opaca di questa vicenda è il rapporto che Marche Multiservizi ha con il socio di San Marino”. Poi Borrelli incalza: “Ma che fine faranno i tre milioni di euro spesi per riempire Aurora?”. Una domanda che a Roma si fanno in molti (se non tutti) ma una risposta il sindaco di Urbino non la ha: “Lo dovrà chiedere ai vertici di Marche multiservizi o di Aurora”.

Marche Multiservizi può o non può?

Eppure quello che non si capacitano i parlamentari è come si possa “elogiare la capacità, in tutti questi anni, di una società come Marche Multiservizi che va ad affidare ad un’altra società esterna (Aurora) costituita da poco, e senza un know-how, la realizzazione di un impianto del genere”, dice l’onorevole Carmela Auriemma (M5s). Gambini prima risponde che “Marche Multiservizi non poteva progettare da sola la discarica” ma poi si contraddice dicendo che “sicuramente Mms poteva farla da sola”. Mentre sui soci di San Marino non commenta: “Personalmente non li conosco”.

Mentre il problema di smaltimento dei rifiuti nella provincia di Pesaro e Urbino, confermato dallo stesso sindaco, è noto a Roma: “Lei (sindaco) dice che questa discarica è necessaria ma l’esame dev’essere fatto all’accordo di programma che ha voluto nel 2017 e che ha previsto il riempimento delle discariche fino a esaurimento (quella di Urbino e di Tavullia)”, aggiunge la deputata grillina. Quindi la domanda sorge spontanea: “Come può Marche Multiservizi non sapere che su quel territorio ci sia un sito idoneo per una discarica, ma sceglie di affidarsi ad Aurora?”, conclude Auriemma. Qui il sindaco dice che “è bene che quando si vuole fare qualcosa, o va avanti quel progetto o qualcuno propone un altro luogo” e poi ammette: “Sicuramente Marche multiservizi poteva farlo da solo”.

“Noi non vogliamo entrare nelle scelte politiche ma in quelle amministrative – dice il deputato Marco Simiani – per questo motivo richiedo lo statuto e patti parasociali così che sia chiaro il rapporto con i soci”. E sull’acquisizione del 40% di Aurora altri dubbi: “Invece di andare a scegliere una società forte per la costruzione di un sito del genere, se ne va a scegliere una che non si conosce bene, costituita da poco e senza competenza nel settore”, conclude Simiani.

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