Cultura


Barocci torna a casa. La mostra a Palazzo Ducale nel 2024, Urbino ritrova il suo “pittore dimenticato”

Il pittore di Urbino, il più pagato del ‘500, è stato precursore del barocco e del rococò. Da giugno a ottobre 2024, la città ducale, che già custodisce alcune delle sue opere, esporrà molti dei suoi disegni e dipinti. Il direttore della Galleria nazionale delle Marche, Luigi Gallo, ha presentato l’esposizione durante l’evento finale del Festival del giornalismo culturale

IL FESTIVAL – Si chiude Fgcult 2023, il tema del prossimo anno sarà “l’Altro sguardo”
LA RICERCA – Giovani e lettura: il libro resiste ma online c’è tanto altro. E ci si affida ai booktoker

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“Così risolleveremo le colonne del tempio di Selinunte”. Oscar Mei, archeologo Uniurb, racconta

Alte sedici metri, torneranno a svettare nel parco di Selinunte tre delle colonne del tempio G, uno degli edifici sacri più grandi della Sicilia. Nel team di esperti che segue il progetto c’è anche Oscar Mei, docente di archeologia classica all’Università degli studi di Urbino. “Ho toccato con le mie mani, uno per uno, tutti i blocchi del Tempio G. E ora è un emozione pensare di vederle rivivere” ammette Mei







Gli artisti alla corte del Duca Federico tornano a Urbino “crocevia delle arti”

A Palazzo Ducale fino al 9 ottobre. Da Piero della Francesca a Francesco di Giorgio e Pedro Berruguete, l’esposizione racconta la ricerca dell’avanguardia artistica e architettonica attraverso quadri, bassorilievi e sculture. Un lavoro, quello per l’anniversario della nascita del signore del Montefeltro, che ha richiesto due anni per essere completato. “Mole immensa, ma ne vale la pena”, commenta uno dei curatori, Giovanni Russo



Palazzo ducale: torna la lunetta di Della Robbia dopo il restauro

È tornata dopo sette mesi di restauro, commissionato all’Opificio delle pietre dure di Firenze. La lunetta era già passata nel capoluogo toscano negli anni ’80, quando era passata dall’abbellire il portale della chiesa di San Domenico a prendere posto a Palazzo ducale nella sala Jole


Orto Botanico, tra le piante le sculture di “InFinito”, l’arte del connubio uomo-natura

La mostra realizzata dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti, che durerà fino al 15 settembre, muove da riflessioni poetiche e filosofiche per mostrare la stretta relazione tra forme naturali e forme artistiche. Ventinove le sculture presentate, per un totale di trenta allievi coinvolti. “Un’occasione di formazione e produzione” spiega Giancarlo Lepore, autore e curatore dell’evento


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